Questa riflessione nasce da un dono. Un amico mi ha fatto leggere alcune righe di Erri De Luca dedicate alla fotografia. Lo scrittore la descrive come un seme: minuscola rispetto all’abbondanza dello sguardo e della vita, ma capace di far rifiorire, nel ricordo, interi paesaggi e giornate.
Quelle parole mi hanno colpito. Una fotografia sembra poco: un fotogramma isolato, un frammento di realtà. Eppure, quando il tempo ci porta via il resto, proprio da quel dettaglio possiamo ricostruire tutto il vissuto. È come se da una scintilla riemergesse un mondo.
Il fotografo, dice De Luca, non è un seminatore: non crea dal nulla, ma raccoglie. Io sento che è proprio così. Nel momento dello scatto non inventiamo: cogliamo ciò che già esiste, lo custodiamo, lo preserviamo dall’oblio. È poi la fotografia, in sé, a germogliare nel tempo, a fiorire nella memoria di chi guarda.
Testo: Nicoletta Simone
Foto: Silvio Moresi